Il panorama artistico attuale riesce ancora a sorprendere, a contaminarsi, a nutrirsi l’una dell’altro. Nel suo ventre raccoglie artisti di calibro che con le loro opere riescono ancora a stupirci e a farci riflettere.
La galleria d’arte PORTANOVA12 Gallery a Bologna, affascinante spazio espositivo a due passi da Piazza Maggiore, riesce a incanalare queste oggettività facendole esprimere senza oscurarle e rendendo l’artista libero di esternare il proprio pensiero critico. Con l’esposizione appena inaugurata: “I FIGLI DEGLI ALTRI”, che avrà luogo fino al 22.02.2020, (mostra di Nicola Alessandrini e Lisa Gelli, con testo critico di Andrea Fazzini e Meri Bracalente – Teatro Rebisdove) PORTANOVA12 Gallery ci racconta la realtà che ci circonda.
NIC+LISA (Nicola Alessandrini e Lisa Gelli) sono due artisti attivi da vari anni sulla scena artistica nazionale e internazionale, sia con esposizioni in gallerie d’arte che con la produzione di opere murarie pubbliche. Dipingono in tutta Italia sia privatamente, che all’interno di eventi culturali. Tra le altre cose, sono organizzatori e co-art director di Ratatà, il festival di illustrazione, fumetto, editoria indipendente a Macerata.
ANDREA FAZZINI, MERI BRACALENTE – TEATRO REBISDOVE coppia d’arte; recentemente hanno trasformato in opera teatrale i fumetti della più paradossale delle coppie d’arte, maicol&mirco; che hanno ispirato il titolo della mostra con un loro “scarabocchio” che recita: “Voler bene ai vostri figli non fa di voi delle brave persone, voler bene ai figli degli altri fa di voi delle brave persone”.
L’esposizione è il risultato perfetto di una ricercata contaminazione artistica che porta a una riflessione sul rapporto tra perpetuazione genetica e cambiamenti culturali. I testi critici e le opere esposte danno origine a un matrimonio inappuntabile nel quale si descrive la società attuale riuscendo a coglierne gli aspetti positivi e negativi che ne scaturiscono. Cercare il doppio nell’altro-anche in se stessi- è la via mistica dell’artista, la più impervia.
Insieme concepiscono un pianto d’apocalisse, il requiem di quella tradizione popolare, dignitosa nella povertà e nobile nell’altruismo, ormai ridotta a cupa parodia di un progresso sempre più stanco e vorace, dove la scimmia è un incubo crocifisso. Un pianto di rabbia e sollevazione, però, che si nutre del sogno collimante di maternità e indipendenza della donna, che solo può salvare ciò che di originario, animalesco e vivo ci rimane.
Mostra consigliata!
Eventi collaterali
SABATO 25.01.2020
Evento ARTEFIERA ore 17.00 – 22.00
Stampa poster serigrafici a cura di STRANE DIZIONI
con interventi pittorici live degli artisti
Durata mostra:
fino a l22.02.2020
ORE 17.00 – 20.30 | chiuso il lunedì | via Porta Nova 12 | BOLOGNA
Giada Fanelli