«Quando cammino per strada e mi fermano per salutarmi e ringraziami, mi stupisco ogni volta, questa è la soddisfazione più grande che possa ricevere, tutto il resto viene dopo». Parlare con Salvatore Aranzulla, il divulgatore informatico italiano più famoso del web, sempre sorridente e rassicurante, è come incontrare un amico che conosci da sempre, di quelli che nel momento bisogno non si sottraggono e ti porgono una mano rendendo semplice ogni grande e piccolo problema. D’altronde nell’universo sconfinato di internet chi non si è mai fermato al pit stop del portale di Aranzulla.it per curiosità o per esigenza? Quella del blogger siciliano è una storia di successo e talento, ma soprattutto di impegno, curiosità e voglia di confrontarsi con nuove sfide simbolo di una nuova generazione imprenditoriale italiana 4.0 che ha saputo cogliere le opportunità del digitale per creare nuovi modelli di business perchè Aranzulla, oltre ad essere l’uomo che sa come risolvere tutti i problemi informatici da trasformare un file pdf in word al modo in cui installare un sistema operativo, è sopratutto un brand che fattura oltre due milioni di euro all’anno, produce libri, partecipa a conferenze e ci racconta la storia di un self made men capace di partire da zero, in un piccolo paese in provincia di Catania, con un semplice pc e una connessione a Internet, arrivando fino a Tokio trasformando una passione in un’impresa redditizia e diventando guru tell hi-tech, fonte d’ispirazione per migliaia di blogger in giro per il mondo. Noi di Domanipress abbiamo avuto l’onore di ospitare nel nostro salotto virtuale dedicato alla tecnologia #Domanipress4Future Salvatore Aranzulla e di parlare con lui di informatica, modelli di business sostenibili e prospettive future.
Sul web ci sono tanti siti che parlano di tecnologia ma nessuno di questi è diventato un punto di riferimento che ha raggiunto i risultati di Aranzulla.it; quando hai capito che internet sarebbe stato il tuo business?
«Tutto si è sviluppato in maniera graduale, ho realizzato il sito all’inizio del 2002 esclusivamente per un’esigenza pratica…Ricordo che in quel periodo ero continuamente sommerso dalle richieste di aiuto dei miei amici che, conoscendo la mia passione per il mondo della tecnologia, spesso si rivolgevano a me per risolvere i problemi tecnici con i loro pc. Esaminando le varie domande che mi ponevano mi sono accorto che c’erano dei temi ricorrenti e che tutte le procedure tecniche richieste sembravano ripetersi; ad esempio in quel periodo molti trovavano difficoltà ad installare la stampante e a configurarla con il sistema operativo di Windows. All’inizio, anche per avere un piccolo compendio personale, ho pensato di scrivere le soluzioni a questi problemi su alcuni file word predisposti secondo le varie tematiche trattate che offrivo a chi ne faceva richiesta. Ero organizzato come se fossi un piccolo “spacciatore” che scriveva, condivideva e stampava le sue mini guide di soluzioni ai vari problemi tecnologici. Tutte le spiegazioni erano scritte con un linguaggio semplice e pragmatico, quello di un dodicenne che, senza troppi tecnicismi, spiega come risolvere i problemi in maniera accessibile e sopratutto veloce».
Quando poi è arrivata la connessione internet nel tuo paese d’origine tutto è cambiato…
«Io abitavo in un paese di provincia di Catania a Mirabella Imbaccari, un luogo meraviglioso a livello paesaggistico, famoso per i merletti a tombolo, ma molto lontano geograficamente e culturalmente dalle grandi realtà che si occupavano di digitale o anche semplicemente di hardware e software. Ricordo che quando arrivò la prima connessione ad internet era davvero molto lenta, a soli 56k, ci volevano interi minuti per scaricare un’immagine o per visualizzare un sito. Si parla dei primi albori della rete e di limiti con cui tutti quelli della nostra generazione si sono confrontati. Ricordi il suono che emetteva il modem? Oggi quei dispositivi sono considerati dei veri e propri pezzi di storia per collezionisti. Quando ho scoperto la prima volta internet rimasi colpito dal fatto che anche da un piccolo paese potevo accedere a un mondo sconfinato di informazioni e ne ho subito intuito l’utilità. Dopo pochi mesi decisi di sfruttare la possibilità di condividere le informazioni con gli altri trasferendo i miei tutorial dai semplici file word a sito web. A soli diciotto anni mi sono ritrovato a gestire un sito con oltre trecentomila contatti al mese…poi tutto ovviamente è cresciuto gradualmente».
Aranzulla Day, © Francesco Vignali Photography
Avresti mai immaginato un successo così importante?
«Io non mi aspettavo che il sito sarebbe stato così apprezzato dagli utenti, semplicemente è come se ci fosse un tacito patto tra me e loro, io offro contenuti che non ingannano con il click bait e per questo i lettori mi premiano continuando a fidarsi di me. Grazie ai proventi di Aranzulla.it sono riuscito a togliermi tante soddisfazioni, primo fra tutti la possibilità di frequentare l’Università Bocconi a Milano; provengo da una famiglia modesta, mio padre è infermiere mentre mia mamma è casalinga ed ho tre fratelli. Potermi permettere una formazione universitaria per me era un miraggio».
Come sei riuscito a conciliare studio e lavoro?
«Non è stato semplice, durante la settimana frequentavo la Facoltà di Economia mentre nei weekend, quando tutti gli altri ragazzi erano in giro a godersi la movida milanese, io ero in casa a scrivere e a lavorare per il sito che mi consentiva di pagare la retta universitaria ed il costo dell’affitto…».
Sopravvivere a dei ritmi così intensi non deve essere stato facile…
«Si, al punto che mi sono dovuto fermare per una colite ulcerosa che mi ha costretto a stare bloccato in un letto d’ospedale per due mesi, tutto si era fermato. Lo stress mi aveva duramente colpito ma durante il periodo di degenza la mente imprenditoriale continuò a lavorare ed ebbi l’intuizione di sviluppare un sistema che analizzava ciò che gli italiani chiedevano al motore di ricerca, in modo da dare una risposta ad ogni problema. Quando ritornai in studio implementai questa idea e la piattaforma prese il volo…Oggi Aranzulla.it è uno dei siti più visitati d’italia con oltre cinquecentomila visitatori e questo lo devo al fatto di aver operato nel momento giusto; raggiungere dei numeri importanti sul web non è facile e c’è bisogno di tanto lavoro e costanza».
In questi anni il tuo sito web ha risolto migliaia di problemi agli internauti che hanno seguito i tuoi consigli… Ricordi qual è stato il problema tecnico più complesso che hai dovuto affrontare?
«Come tutti, l’approccio con il pc i primi giorni è sempre un evento traumatico perché emergono tanti imprevisti e dubbi da risolvere. Oggi le nuove generazioni, già abituate all’utilizzo dei digital device in età infantile, è avvantaggiata, inoltre la tecnologia è diventata più accessibile ed user friendly. Quando vivevo a Mirabella ero uno dei pochi a possedere un pc quindi non avendo possibilità di confrontarmi con gli altri, risolvevo tutti i piccoli e grandi problemi autonomamente, questa è stata la mia vera palestra. Ricordo che un giorno ci fu un forte temporale che bruciò l’alimentatore del computer ed andai in panico. Considera che utilizzavo un pc fisso quindi era molto difficile capire come cambiare la componente interna. Ero già molto determinato, mi armai di pazienza e feci un viaggio con i miei genitori fino a Catania, lontana oltre cento chilometri, per acquistare e sostitutore il componente che si era bruciato. Quando tornai a casa incrociai le dita e fortunatamente andò tutto bene…».
Oggi i problemi che affronti sono ben più complessi e variegati…Come riesci ad offrire la soluzione a tutti i quesiti legati al mondo digitale?
«Oggi su www.aranzulla.it offriamo ai nostri lettori la soluzione a quasi tutti i problemi tecnologici e siamo fieri di essere utili a migliaia di utenti. Ovviamente non sono più solo nel redigere gli articoli che sono migliaia, ma tutti scritti con la stessa formula vincente: soggetto, predicato verbale e complemento oggetto, senza troppi giri di parole. Nelle risposte ci sono procedimenti semplici che si risolvono in pochi click ed altri, ben più complessi, che richiedono più tempo. Immagina le pagine che riguardano la formattazione del pc o l’installazione di un sistema operativo. I miei collaboratori prima di fornire le informazioni e di scrivere le guide su Aranzulla.it effettuano dei test specifici svolgendo un lavoro estremante minuzioso».
Oggi quando si parla di tecnologia è sempre attivo il dibattito riguardante il mondo del lavoro. C’è sempre una divisione tra chi si reputa tecnottimista e guarda alla tecnologia come un’opportunità da cogliere e chi invece ha un approccio più pessimista ed ipotizza un futuro in cui l’uomo potrà essere facilmente sostituito da un robot…Tu cosa ne pensi?
«Sono convinto che la tecnologia sia semplicemente uno strumento e che in quanto tale bisogna essere preparati per saperla utilizzare al meglio. Sono d’accordo con chi pensa che molti dei lavori che ci sono oggi in futuro potranno essere sostituti dalle macchine o dalle tecnologie di intelligenza artificiale, in alcuni casi questo procedimento sta già avvenendo. Bisogna capire che il cambiamento e l’evoluzione non si può e non si deve fermare, è necessario quindi prenderne atto ed intuire, anche con politiche lungimiranti, come si può affrontare questo cambio di passo attraverso la formazione costante sui temi principali che riguardano l’innovazione. Tutti i settori sono interessati dalla digital transformation, anche a livello editoriale su Aranzulla.it siamo attenti alle novità e modifichiamo costantemente il nostro lavoro formandoci e seguendo nuove strade. Nello specifico, in campo pubblicitario, si sono sviluppate nel tempo tante innovazioni diverse che ci hanno costretto a reinventarci di continuo. Il consiglio che mi sento di dare ai più giovani è quello di crearsi un lavoro oltre che cercarlo, oggi è possibile validare nuovi modelli di business con costi di partenza anche minimi, bisogna solo avere l’intuizione giusta».
Sei considerato uno dei massimi divulgatori della cultura digitale in Italia…Se potessi realizzare delle azioni concrete per accrescere la maturità digitale del Paese cosa faresti?
«Al momento non dispongo di questi poteri. Io cerco di monitorare le domande che l’utenza di internet pone alla tecnologia offrendo una risposta che sia quanto più utile e pertinente rispetto alla richiesta. Non impongo una tendenza, ma cerco di intercettare delle esigenze che, in base ai cambiamenti di software ed hardware, si determinano da sole seguendo il mercato…».
Recentemente hai dichiarato di aver ridotto drasticamente le tue ore di lavoro davanti allo schermo del computer…
«Si, ho ridotto le mie ore di lavoro al pc a non più di un paio al giorno perché oggi il sito è gestito, oltre che da me, anche da dodici collaboratori che mi supportano sia per la parte editoriale che per quella tecnica. Personalmente mi occupo ancora del codice del sito Aranzulla.it e della parte commerciale che riguarda gli accordi che stringiamo con le piattaforme pubblicitarie e dell’utilizzo della mia immagine per convention e attività promozionali. In questo periodo in realtà sono impegnato alla realizzazione di nuove tecnologie legate al sito web e questo mi ha portato a ritornare alla mia postazione pc in maniera stabile e continua, per poter ultimare gli ultimi dettagli».
Sbirciando il tuo profilo Instagram si può notare la tua passione per i viaggi intorno al mondo. Una delle tue mete ricorrenti è Tokio; a livello di innovazione quanto siamo lontani dalle grandi realtà asiatiche?
«Adoro Tokio, ci sono andato decine di volte, anche più volte nel corso dell’anno, mi piace perdermi nelle strade di una città così luminosa e stimolante dove la modernità si fonde con la cultura. A livello tecnologico devo dirti che ormai non c’è più una differenza esagerata, viviamo in un periodo storico in cui tutto è globalizzato, ma ciò che cambia è l’approccio rispetto al tema dell’innovazione. Mentre in Italia il digitale è visto ancora con un ostacolo, sopratutto da chi non è più giovane, in Giappone la tecnologia fa parte della quotidianità ed è molto radicata negli usi e costumi della società. Considera che il Sol Levante è notoriamente un paese all’avanguardia che per primo ha utilizzato l’innovazione e la ricerca anche nelle piccole cose, dalle porte scorrevoli all’utilizzo delle automazioni, ancora oggi visitare la città è come fare un viaggio nell’avanguardia del presente e nelle possibilità del futuro. Per questo la amo».
Rimanendo in tema social come va il rapporto con gli haters?
«Adesso ci sono sempre meno i follower che hanno qualcosa da ridire sul mio operato. Qualche anno fa alcuni tecnici hanno puntato il dito contro Aranzulla.it perché temevano che gli rubasse il lavoro, in molti prima di rivolgersi ad una figura specializzata cercavano la soluzione sul sito risolvendo il loro problema con pochi passaggi a costo zero. Con gli anni l’antipatia nei miei confronti si è trasformata in ammirazione…Oggi sulla mia pagina Instagram ricevo i complimenti degli utenti e degli addetti ai lavori, spesso mi fermano per strada per ringraziarmi e fare un selfie. Oltre al fatturato la mia più grande soddisfazione è ricevere la gratitudine della gente. Qualche tempo fa ho ricevuto via posta una lettera di un signore che mi ha ringraziato per avergli permesso di capire come installare skype sul suo pc per salutare i nipotini oltre oceano. Nella busta c’erano dieci euro…questa cosa mi ha commosso molto. Sui social, invece, mi diverto a pubblicare foto e post ironici per far sorridere gli amici e per prendermi poco sul serio».
Il tuo maglione grigio-beige a dolcevita è diventato un simbolo iconico al pari della T-shirt nera del fondatore di Facebook Marck Zuckerberg… Mi consigli dove acquistarlo?
«Mi scrivono in molti per chiedermi perché indosso sempre lo stesso dolcevita, in realtà è una questione di praticità, mi fa sentire a mio agio…(ride). Per adesso ti anticipo che sto lavorando a delle felpe firmate Aranzulla.it, fornirò ulteriori aggiornamenti sulle mie pagine social nei prossimi giorni».
Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Salvatore Aranzulla, quali sono le tue speranze e le tue paure?
«Spesso penso al mio futuro, oggi ho dei ritmi di lavoro molto intensi, anche quindici ore al giorno, quindi nel mio Domani spero di riuscire ad andare in pensione affidando il progetto Aranzulla.it ai miei collaboratori. Dopo tanta fatica spesa ed anni passati sul monitor del pc ambisco a prendermi del tempo per me stesso, per godermi tutte le meravigliose opportunità della vita».
Intervista esclusiva a cura di Simone Intermite
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