Le prime pagine del romanzo di Tiger Blues di Jimi B. Jones intitolato “Tiger Blues” sono disorientanti: il lettore si trova immerso in una storia in cui non si afferra pienamente la logica degli eventi narrati. Il protagonista Jim Beam vive una strana situazione ed è lui stesso un personaggio dalla natura ambigua. I suoi comportamenti non sono compresi nel profondo finché non ci si addentra nella vicenda e non si mettono insieme i pezzi. La sensazione straniante che si prova è affascinante e tiene alta l’attenzione; al contrario di quello che dice il personaggio di Axl: “gli uomini hanno sempre paura delle cose strane”, il lettore è piacevolmente colpito dalla sorpresa che gli riserva l’autore. Jimi B. Jones scrive sotto pseudonimo: dalle sue parole scopriamo che il suo nome è l’unione di quello del protagonista con il cognome dell’ex chitarrista dei Rolling Stones Brian Jones; a pensarci però il nome Jimi potrebbe anche essere riferito al musicista Hendrix. Un amore per la musica che traspare già dal titolo del romanzo – dove il blues è il canto di libertà degli schiavi afroamericani, lo stesso che Jim imparerà a intonare per la sua salvezza – e che lo si ritrova anche nei nomi scelti per alcuni dei personaggi, come Axl e Crosby, oltre che nella citazione al brano Jumpin’ Jack Flash dei Rolling Stones. Tutto il romanzo è in realtà attraversato da una sorta di musicalità scandita dai salti di Jim, dalle note del violino di Cathy, dal brusio della folla assiepata intorno alle gabbie degli animali, dal rumore fatto dalle unghie di Jim per incidere la frase “voglio essere libero” sul pavimento di legno del Santuario di Nu Mai Tai. La musica come accompagnamento nell’avventura alienante di Jim nel mondo dello spettacolo, la musica come risveglio dal torpore, la musica come stimolo per ribellarsi, per liberarsi dalle catene.
Tiger Blues è un romanzo che parla di libertà, di quella che si crede di possedere mentre ci siamo rinchiusi da soli in una vita/prigione ingannevole, le cui sbarre non ci permettono di seguire la nostra vera natura. Jim Beam non ha idea di cosa sia la libertà; ha vissuto la sua gioventù in un luogo chiuso che è diventato tutto il suo mondo, e gli è sempre bastato. È il personaggio di Amarula a farlo riflettere per primo sul concetto di libertà, che innesca un dilaniante conflitto nell’anima di Jim. Una lotta tra razionalità e passione, tra ragione e istinto, che lo porterà infine, dopo tanto dolore, a trovare il vero sé stesso.