“La fortuna sia con me” è il settimo album di Anna Tatangelo, in uscita l’8 febbraio. Un disco importante, che arriva a 4 anni di distanza dal precedente “Libera”, un periodo che è stato molto denso di nuove esperienze professionali, ma anche di vita vissuta. Una crescita quindi prima di tutto di un’artista che ha cercato nuove strade, allargandosi a inedite collaborazioni, tra sperimentazioni e confronti, con nuovi incontri che si svelano con linguaggi diversi nelle 11 tracce che lo compongono.
A firmarle sono alcuni tra i più talentuosi giovani autori attualmente presenti nel panorama musicale italiano, come Giovanni Caccamo, Giuseppe Anastasi, Federica Camba, Lorenzo Vizzini, Rory Di Benedetto, Matteo Buzzanca e Niccolò Verrienti. Le sonorità sempre più internazionali esaltano la vocalità di una giovane donna che in questo lavoro mette a nudo la sua anima, anche attraverso nuove sfumature di una voce sempre tecnicamente ineccepibile.
La produzione artistica è affidata a Placido Salamone. Già il biglietto da visita “Chiedere scusa”, firmato da Buzzanca, primo singolo estratto nella scorsa primavera ha mostrato l’aria del cambiamento e della crescita, tra energia e maturità. La consapevolezza di guardare un percorso in cui c’è un tempo giusto per ogni cosa: per resistere e per lasciare andare, per fermarsi e per ripartire, imparando ad ascoltare sé stessi.
Apparentemente ardita la collaborazione con Achille Lauro e Boss Doms cimentati nientemeno che in uno dei pezzi più cult della carriera di Anna, come “Ragazza di periferia”. Due mondi apparentemente distanti, due percorsi di musica e di vita a prima vista destinati a strade tra loro lontane, si incrociano e si mescolano sotto il segno delle origini comuni, quelle della periferia.
Giuseppe Anastasi firma “La fortuna sia con me”, canzone che dà il titolo all’album. La fine di un amore lascia comunque spazio alla visione di una nuova partenza, con un’altra finestra sulla vita. Il dolore di un addio e la ricostruzione passano anche per un caffè preparato in solitudine. E la vita stessa ha sempre bisogno di fortuna per entrambi i protagonisti della storia.
“Tutto ciò che serve” è un elettro pop scritta da Rory di Benedetto. La vita è un viaggio che a volte può incontrare momenti bui e complicati. Ma se ci rendiamo conto che abbiamo sempre i nostri sogni, allora riusciremo ad essere anche più determinati di fronte ad ogni difficoltà, e, con sudore e sacrifici, a farci vedere più forti di come siamo veramente.
“Le nostre anime di notte” brano che porterà in gara al Festival di Sanremo 2019, scritto da Lorenzo Vizzini, è una ballad moderna che racconta di una notte rivelatrice. La storia di una coppia che dopo tante incomprensioni e frasi non dette, per la prima volta si rivela completamente al buio della notte, e tutto diventa improvvisamente più chiaro. E così come è evidente che niente potrà tornare mai uguale a prima, è altrettanto evidente che, al di là di tutti gli errori commessi e delle direzioni che prenderà il futuro, sarà impossibile per entrambi perdersi.
“Perdona’’ (Niccolò e Carlo Verrienti) è un invito a mettere da parte l’orgoglio e a lasciarsi andare. Una canzone per ricordare che si può imparare anche da una delusione e che il cuore sa essere forte anche con qualche cicatrice in più.
Il testo de “La vita che vive” scritta da Daniele Coro e Federica Camba, recita “la vita che vive e ti fa riiniziare”. Perché anche quando sembra che non ci sia rimasto niente da dare e tutto è complicato, la vita concede altre possibilità e solo il tempo guarisce le ferite.
La penna preziosa di Giovanni Caccamo firma ben tre brani del disco come “Amami domani”, “Astronauti” e “L’attesa”.
“L’attesa” è il prezzo da pagare per la felicità. Restare lontani è complesso quando la nostra mente è legata in maniera indissolubile ad un sentimento. Spesso l’attesa, anche di un solo minuto, si trasforma in una voragine infinita di secondi. Tuttavia, anche quando pensi di non volerti più innamorare, basta un po’ di pazienza per ritrovarsi, magari inaspettatamente, a vivere un amore che ti faccia tornare a battere il cuore.
“Astronauti” è una sorta di viaggio onirico che esorta a guardare la realtà con il sorriso. Un invito a vivere la vita fluttuando nel tempo e lasciandosi andare come due astronauti perduti nello spazio. La magia di un sorriso ci può forse regalare visioni distorte della realtà, non conformi alla massa, ma probabilmente renderebbe la nostra vita più semplice.
“La condanna e la felicità” di Eugenio Darie è una dedica alla propria madre, un tenero ricordo di quando si era bambini e “il cielo era sereno”, dei momenti da vivere insieme e degli insegnamenti appresi. Come quello di non smettere mai di sognare – perché chi si trova a sognare fin da piccolo non dà peso alle sconfitte – e la consapevolezza che la condanna alla felicità è nelle piccole cose, come camminare scalzo, non nascondere più le rughe e vivere serenamente senza gli eccessi a tutti i costi.
“Amami domani” di Giovanni Caccamo è il brano che chiude il disco. Racconta degli istanti di apnea che spesso viviamo, nell’attesa di ossigeno e chiarezza. L’incapacità di aprirci alle relazioni quando dentro di noi qualcosa è fuori posto. A volte è necessario allontanarsi per poi ritrovarsi più forti.
Quella di quest’anno sarà solo l’ultima delle apparizioni di Anna sul palco dell’Ariston, iniziate nel 2002 quando, appena quindicenne, vince la categoria Giovani con la canzone “Doppiamente Fragili”. L’anno successivo è la volta di “Volere volare”, questa volta tra i “Big”. Nel 2005 Anna si presenta con “Ragazza di periferia” (terzo posto nella categoria “Donne” e appena riarrangiata insieme ad Achille Lauro e Boss Doms), nel 2006 con “Essere una donna” (brano scritto per lei da Mogol, primo posto nella categoria “Donne”). E ancora “Il mio amico” nel 2008, con cui ha duettato con Michael Bolton, “Bastardo” nel 2011, e infine “Libera” nel 2015.
Ad aprile Anna tornerà anche in concerto con sei eventi speciali attraverso l’Italia per poi proseguire il tour per tutta l’estate.
Questi primi appuntamenti previsti: 2 aprile Roma – Largo Venue; 4 aprile Napoli – Common Ground; 5 aprile Conversano (BA) – Casa delle Arti; 10 aprile Milano – Tunnel Club; 11 aprile Torino – Hiroshima Mon Amour; 12 aprile Roncade (TV) – New Age.