Corso Mameli a Brescia è una via storica a ridosso della famosa Loggia. Una via centrale che nel corso dei secoli si è chiamata prima Via degli Orefici, poi Corso Mercanzie proprio a sottolineare la sua natura commerciale ma che, negli ultimi anni, ha subito un lento declino. Un degrado causato dal mancato ricambio generazionale nella gestione delle attività commerciali, che ha interessato molti centri storici e che ha portato con sé negozi chiusi, vandalismo, graffiti, microcriminalità. Da pochi mesi un comitato spontaneo mette in atto azioni precise per la riqualificazione dell’area.
Dopo una fase dedicata al decoro urbano (pulizia vetrine e negozi sfitti, tinteggiature graffiti) la strategia di riqualificazione si è concentrata su azioni a carattere culturale e artistico dando vita al progetto “Art Regeneration”. L’arte al servizio della riqualificazione, per valorizzare gli spazi, contribuire a creare un senso di appartenenza a una identità, conservare la memoria storica. Nove esposizioni temporanee inserite in altrettanti spazi prima inutilizzati e abbandonati, danno vita a una passeggiata nella via che si trasforma in un percorso nelle espressioni artistiche più diverse, con vetrine che propongono immagini, musiche e installazioni. Una mostra diffusa temporanea che ogni mese circa lascerà spazio a un completo turn over di artisti finché i locali non troveranno degli inquilini.
Le esposizioni. All’interno dei locali che fino a qualche mese fa ospitavano un negozio “Tutto a 1 euro” ora si trovano i fotomontaggi della serie Ambiguity della fotografa Natalia Elena Massi, nata a Lucerna (Svizzera) nel 1967 vive tra Torino e Brescia, in questa serie oggetti della quotidianità sono combinati in modo originale tra loto fino a creare nuovi significati. Dove un tempo operava una piccola sartoria, sono esposti gli acquerelli di Alessandro Mosca, giovane romano residente a Brescia che con questa tecnica raffigura corpi di donna e paesaggi. Il fotografo Walter Pescara espone alcune opere della sua serie “Cut up fotografici” in una palazzina completamente sfitta di fronte alla quale una vetrina ospita le opere dell’artista bresciana Serena Giribuola, in arte Ofelia: puppet design e pittura in cui prendono vita figure di fantasia dalle forme a volte inquietanti a volte divertenti e ironiche. Alla memoria storica del quartiere è dedicata l’esposizione delle fotografie di grande formato appartenenti all’archivio della Fondazione Negri. Visioni della via e delle aree limitrofe che risalgono ai primi anni del Novecento e che ci raccontano delle grande trasformazioni urbanistiche e sociali. Spazi particolari sono quelli dedicati al Laboratorio Poisa, un laboratorio di restauro di mobili antichi la cui fondazione risale al Seicento e che da qualche anno collabora con una associazione di assistenza a ragazzi psicodisabili. Alcune loro realizzazioni sono inserite nel suggestivo contesto di un bar degli anni Trenta, una struttura in stile Liberty che conserva ancora intatto un fascino d’altri tempi. A fianco, invece, viene dato spazio a un giovanissimo fumettista Nicolò Belandi, studente della Scuola di fumetto di Brescia, che espone una short story dedicata al centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale.
Infine due spazi vivi. Nell’Atelier delle Arti l’associazione Palma Choralis ha creato uno spazio dedicato alla musica antica, con preziosi strumenti musicali e la presentazione delle poliedriche attività dell’associazione. L’Accademia di Santa Giulia in uno spazio che ospitava un negozio di articoli per la casa, ha creato un laboratorio per i proprio studenti, dove lavorare e incontrare e confrontarsi con il pubblico.
Progetti diversi che coinvolgono artisti affermati o giovani alle prime armi, istituzioni e associazioni, forme artistiche e modalità espositive diverse per creare un’esperienza coinvolgente per chi percorre questa via. Vetrine testimoni e partecipi di una rinascita che anche grazie al contributo dell’arte investe un intero quartiere.